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dai GIORNALI di OGGI

L'Annuncio a Oslo. A Barack Obama il Nobel per la pace

Decisivo il suo impegno sul nucleare

"Straordinario lavoro per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli"

Tra gli ex leader Usa il premio è andato anche a Rooswelt e Carter

2009-10-09

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2009-10-04

CORRIERE della SERA

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2009-10-09

L'Annuncio a Oslo. Tra gli ex leader Usa il premio è andato anche a Rooswelt e Carter

A Barack Obama il Nobel per la pace

Decisivo il suo impegno sul nucleare

"Straordinario lavoro per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli"

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NOTIZIE CORRELATE

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LA SCHEDA: Tutti i premi Nobel per la Pace dal 1901 ad oggi

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La motivazione

Il presidente del comitato per il Nobel per la Pace, Thorbjoen Jagland, con una foto di Barack Obama (Afp)

Il presidente del comitato per il Nobel per la Pace, Thorbjoen Jagland, con una foto di Barack Obama (Afp)

MILANO - E' Barack Obama il premio Nobel per la pace 2009. La commissione di Oslo ( ha deciso di assegnare il riconoscimento al presidente degli Stati Uniti, insediatosi alla Casa Bianca da meno di un anno. La motivazione è legata agli sforzi per il dialogo mostrati dal presidente nel corso dei primi mesi del suo mandato: "per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli". Hanno pesato a favore della scelta gli appelli di Obama per la riduzione degli arsenali nucleari e il suo impegno per la pace globale (LA MOTIVAZIONE). Primo afro-americano a rivestire la carica più alta del paese, Obama ha chiesto il disarmo nucleare e sta lavorando dall'inizio del suo mandato per riavviare le trattative di pace in Medio Oriente. Il riconoscimento di 10 milioni di corone svedesi (1,4 milioni di dollari) sarà consegnato a Oslo il 10 dicembre.

DECISIONE ALL'UNANIMITA' - La decisione è stata presa all'unanimità, ha detto il presidente della commissione norvegese per il Nobel, Thorbjoern Jagland. La commissione ha riconosciuto gli sforzi del presidente statunitense per ridurre gli arsenali nucleari e lavorare per la pace nel mondo. "Obama ha fatto molte cose" ha detto Jagland durante la conferenza stampa a Oslo, "ma è stato riconosciuto soprattutto il valore delle sue dichiarazioni e degli impegni che ha assunto nei confronti della riduzione degli armamenti, della ripresa del negoziati in Medio Oriente e la volontà degli Stati Uniti di lavorare con gli organismi internazionali". Non deve invece avere pesato il fatto che Obama ha rifiutato nei giorni scorsi di incontrare un altro past-laureate per la pace, il Dalai Lama (che lo vinse nel 1989), leader del governo tibetano in esilio, per evitare di compromettere i rapporti con la Cina in vista della prossima visita ufficiale che il capo della Casa Bianca effettuerà a Pechino.

I PRECEDENTI - Obama non è il primo inquilino (o ex inquilino) della Casa Bianca a ricevere il riconoscimento. Nel 1906 toccò infatti a Theodor Roosvelt (e l'anno successivo sarebbe stato assegnato al primo e unico italiano a conquistare questo tipo di riconoscimento, il giornalista e scrittore pacifista brianzolo Erensto Teodoro Moneta) e nel 2002 a Jimmy Carter. Nel 2007 venne invece assegnato ad Al Gore, vicepresidente ai tempi di Clinton.

I CASI ANOMALI - Attorno alle nomination per il Nobel per la pace, l'unico tra i premi in memoria dello scienziato svedese che viene assegnato a Oslo e non a Stoccolma, si scatenano spesso dubbi e polemiche. Basti pensare che in passato tra i candidati a riceverlo ci fu anche Stalin (ufficialmente per l'impegno nel far finire la seconda guerra mondiale), che però non lo vinse mai. E tra coloro che non lo ottennero mai ci fu il mahatma Gandhi.

L'APPLAUSO DEL GOVERNO ITALIANO - La notizia dell'assegnazione del premio a Obama ha raggiunto anche il governo italiano, riunito in Consiglio dei ministri. E lo stesso Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha rivelato che l'esecutivo ha tributato un applauso in onore del presidente usa. Un presidente destinatario di tale premio, ha detto il premier, " È un investimento sul futuro, perchè è un presidente Nobel per la Pace sarà tenuto a un comportamento assolutamente ecumenico nei confronti di tutti".

Al. S.

09 ottobre 2009

 

 

 

 

 

 

"Raramente qualcuno ha dato come lui speranza per un futuro migliore"

La motivazione del premio a Obama

Nucleare, diplomazia, cambiamenti climatici: tutti i fronti che hanno visto protagonista il presidente Usa

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A Barack Obama il premio Nobel per la Pace 2009 (9 ottobre 2009)

La medaglia del premio Nobel (Afp)

La medaglia del premio Nobel (Afp)

MILANO - Il Comitato per il Nobel ha deciso di assegnare il premio per la pace a Barack Obama per i suoi "sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli", si legge nella motivazione pubblicata sul sito web del Comitato.

L'IMPEGNO SUL NUCLEARE - Il Comitato "ha dato grande importanza all'impostazione di Obama ed ai suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari. Obama da presidente ha creato un nuovo clima nelle relazioni internazionali. La diplomazia multilaterale ha riguadagnato centralità, evidenziando il ruolo che le Nazioni Unite ed altre istituzioni internazionali possono svolgere. Il dialogo ed i negoziati sono preferiti come strumenti per risolvere i conflitti, anche quelli più complessi. L'immagine di un mondo libero dalle armi nucleari ha fortemente stimolato il disarmo ed i negoziati sul controllo degli armamenti".

LA RESPONSABILITA' DEI GRANDI - "Grazie all'iniziativa di Obama - prosegue il testo della motivazione - gli Usa hanno un ruolo più costruttivo nella sfida ai cambiamenti climatici con cui il mondo si sta confrontando. Democrazia e diritti umani devo essere rafforzati. Solo raramente una persona come Obama ha catturato l'attenzione del mondo e dato al suo popolo la speranza di un futuro migliore. La sua diplomazia si fonda sul concetto che coloro che sono alla guida del mondo devono svolgere il proprio ruolo sulla base di valori e atteggiamenti che sono condivisi dalla maggioranza della popolazione mondiale. Per 108 anni - si conclude la motivazione - il Comitato ha cercato di stimolare proprio quella politica internazionale e di quegli atteggiamenti di cui Obama è il portavoce a livello mondiale. Il Comitato condivide l'appello di Obama: "È giunto il momento per tutti noi di assumerci la nostra parte di responsabilità per una risposta globale alle sfide globali".

 

09 ottobre 2009

 

 

 

Pace, tutti i premi Nobel dal 1901 ad oggi

L'elenco delle persone e delle organizzazioni premiate con il riconoscimento in memoria dello scienziato svedese

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A Obama il premio Nobel per la Pace 2009 (9 ottobre 2009)

Henri Dunant, fondatore della Croce Rossa, primo premio Nobel per la Pace nel 1901

Henri Dunant, fondatore della Croce Rossa, primo premio Nobel per la Pace nel 1901

MILANO - Il premio Nobel per la Pace, che in questa edizione 2009 è stato attribuito al presidente americano Barack Obama, è stato assegnato 90 volte a 119 persone tra il 1901 al 2009: in 96 casi si è trattato di riconoscimenti individuali, negli altri è stata invece premiata un'organizzazione. E in alcuni casi si sono registrati più premi nel corso della storia. Ad esempio il Comitato internazionale della Croce Rossa è stato premiato nel 1917, 1944 e 1963; l'alto commissariato per i rifugiati dell'Onu, invece, ha avuto il riconoscimento nel 1954 e nel 1981.

L'assegnazione del premio non si è avuta in 19 occasioni: durante la prima guerra mondiale: 1914, 1915, 1916 e neanche nel 1918, mentre nel 1917 venne assegnato alla Croce Rossa Internazionale; negli anni difficili tra le due guerre mondiali: 1923, 1924, 1928 e 1932; durante la seconda guerra mondiale: 1939, 1940, 1941, 1942 e 1943, mentre nel 1944 venne assegnato alla Croce Rossa Internazionale (come durante il primo conflitto mondiale); negli anni della guerra fredda (1948, 1955, 1956) e la guerra del Vietnam (1966, 1967, 1972).

L'ELENCO - Ecco di seguito tutti i premi Nobel per la pace sin qui assegnati:

2009 - Barack Obama

2008 - Martti Ahtisaari

2007 - Al Gore (Intergovernmental Panel on Climate Change)

2006 - Muhammad Yunus (Grameen Bank)

2005 - Mohamed El Baradei (International Atomic Energy Agency)

2004 - Wangari Maathai

2003 - Shirin Ebadi

2002 - Jimmy Carter

2001 - United Nations, Kofi Annan

2000 - Kim Dae-jung

1999 - Médecins Sans Frontières

1998 - John Hume, David Trimble

1997 - Jody Williams (Campagna per la messa al bando delle mine anti-uomo)

1996 - Carlos Filipe Ximenes Belo, José Ramos-Horta

1995 - Joseph Rotblat (Pugwash Conferences on Science and World Affairs)

1994 - Yasser Arafat, Shimon Peres, Yitzhak Rabin

1993 - Nelson Mandela, F.W. de Klerk

1992 - Rigoberta Menchú Tum

1991 - Aung San Suu Kyi

1990 - Mikhail Gorbachev

1989 - Il 14esimo Dalai Lama

1988 - Forze di peacekeeping delle Nazioni Unite

1987 - Oscar Arias Sánchez

1986 - Elie Wiesel

1985 - International Physicians for the Prevention of Nuclear War

1984 - Desmond Tutu

1983 - Lech Walesa

1982 - Alva Myrdal, Alfonso García Robles

1981 - Alto commissariato Onu per i rifugiati

1980 - Adolfo Pérez Esquivel

1979 - Mother Teresa

1978 - Anwar al-Sadat, Menachem Begin

1977 - Amnesty International

1976 - Betty Williams, Mairead Corrigan

1975 - Andrei Sakharov 1

974 - Seán MacBride, Eisaku Sato

1973 - Henry Kissinger, Le Duc Tho

1972 - -

1971 - Willy Brandt

1970 - Norman Borlaug

1969 - International Labour Organization

1968 - René Cassin

1967 - -

1966 - -

1965 - United Nations Children's Fund

1964 - Martin Luther King Jr.

1963 - Comitato internazionale della Croce Rossa (League of Red Cross Societies)

1962 - Linus Pauling

1961 - Dag Hammarskjöld

1960 - Albert Lutuli

1959 - Philip Noel-Baker

1958 - Georges Pire

1957 - Lester Bowles Pearson

1956 - -

1955 - -

1954 - Alto commissariato Onu per i rifugiati

1953 - George C. Marshall

1952 - Albert Schweitzer

1951 - Léon Jouhaux

1950 - Ralph Bunche

1949 - Lord Boyd Orr

1948 - -

1947 - Friends Service Council, American Friends Service Committee

1946 - Emily Greene Balch, John R. Mott

1945 - Cordell Hull

1944 - International Committee of the Red Cross

1943 - -

1942 - -

1941 - -

1940 - -

1939 - -

1938 - Nansen International Office for Refugees

1937 - Robert Cecil

1936 - Carlos Saavedra Lamas

1935 - Carl von Ossietzky

1934 - Arthur Henderson

1933 - Sir Norman Angell

1932 - -

1931 - Jane Addams, Nicholas Murray Butler

1930 - Nathan Söderblom

1929 - Frank B. Kellogg

1928 - -

1927 - Ferdinand Buisson, Ludwig Quidde

1926 - Aristide Briand, Gustav Stresemann

1925 - Sir Austen Chamberlain, Charles G. Dawes

1924 - -

1923 - -

1922 - Fridtjof Nansen

1921 - Hjalmar Branting, Christian Lange

1920 - Léon Bourgeois

1919 - Woodrow Wilson

1918 - -

1917 - International Committee of the Red Cross

1916 - -

1915 - -

1914 - -

1913 - Henri La Fontaine

1912 - Elihu Root

1911 - Tobias Asser, Alfred Fried

1910 - Permanent International Peace Bureau

1909 - Auguste Beernaert, Paul Henri d'Estournelles de Constant

1908 - Klas Pontus Arnoldson, Fredrik Bajer

1907 - Ernesto Teodoro Moneta, Louis Renault

1906 - Theodore Roosevelt

1905 - Bertha von Suttner

1904 - Institute of International Law

1903 - Randal Cremer

1902 - Élie Ducommun, Albert Gobat

1901 - Henry Dunant, Frédéric Passy

(fonti: Nobel Prize.org e Wikipedia)

09 ottobre 2009

 

REPUBBLICA

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2009-10-09

Sorpresa alla Casa Bianca e in America per la decisione del comitato norvegese

Premiati "gli sforzi straordinari per la diplomazia e la cooperazione tra i popoli"

Nobel per la pace a Barack Obama

Il presidente Usa: "Sono onorato"

Nobel per la pace a Barack Obama Il presidente Usa: "Sono onorato"

OSLO - "Sono onorato". E' stato il primo commento di Barack Obama, secondo fonti della Casa Bianca, quando ha saputo di aver ottenuto il premio Nobel 2009 per la pace. Il comitato del Nobel ha attribuito il premio al presidente degli Stati Uniti "per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli".

Il presidente del comitato norvegese, Thorbjoern Jagland, ha citato anche "la visione e gli sforzi di Obama per un mondo senza armi nucleari". Jagland, annunciando il premio, ha detto che forse ad alcuni l'assegnazione al neopresidente americano può essere considerata prematura, ma che per statuto il premio va assegnato a chi ha fatto il massimo per la pace nell'anno precedente.

La decisione su Obama è stata presa all'unanimità. Il premio, che sarà consegnato a Oslo il 10 dicembre, consiste in una medaglia, un diploma e un assegno da dieci milioni di corone (circa un milione di euro). La decisione ha colto di sorpresa la presidenza e l'America: "Wow!", è stato ad esempio il 'commento' a caldo del portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, svegliato nel cuore della notte da un giornalista della Cbs per dargli la notizia del Nobel a Obama. Anche 'a freddo', i funzionari della presidenza interpellati dalla Cnn si sono detti "sorpresi". Il capo dello staff della Casa Bianca, Rahm Emanuel, ha reagito invece con una battuta: "Oslo batte Copenaghen". Il riferimento è al fatto che la presenza di Obama a Copenaghen per perorare la causa di Chicago quale sede delle Olimpiadi 2016 si era risolta in un fallimento. Rahm ha ribadito che alla Casa Bianca nessuno immaginava che Obama potesse ricevere il prestigioso riconoscimento. Gibbs, cui è toccato il compito di svegliare il presidente per comunicargli la notizia, ha riferito che Obama si è detto "profondamente onorato" e ha aggiunto di

"accettare con umiltà il riconoscimento".

Tornando alle motivazioni, la commissione ha riconosciuto gli sforzi del presidente statunitense per ridurre gli arsenali nucleari e lavorare per la pace nel mondo. "Obama ha fatto molte cose - ha detto Jagland durante la conferenza stampa a Oslo - ma è stato riconosciuto soprattutto il valore delle sue dichiarazioni e degli impegni che ha assunto nei confronti della riduzione degli armamenti, della ripresa del negoziati in Medio Oriente e la volontà degli Stati Uniti di lavorare con gli organismi internazionali".

"Molto di rado una persona è stata capace di dare speranza in un mondo migliore e di catturare l'attenzione del mondo quanto è riuscito a Obama", si legge in una nota della commissione.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Jagland ha ammesso che l'ambiziosa agenda del presidente Usa deve fare i conti con l'impasse in Afghanistan, con la crisi nucleare iraniana e con lo stallo in Medio Oriente, ma ha anche evidenziato il grande successo dell'unanimità raggiunta in Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione per un mondo libero dalle armi atomiche.

Obama è il terzo esponente di spicco del partito democratico americano a vincere il Nobel per la pace dopo l'ex vicepresidente Al Gore nel 2007 e Jimmy Carter nel 2002. Obama è inoltre il quarto presidente Usa (il terzo in carica) insignito del Nobel. Prima di lui lo ottennero Theodore Roosevelt (l'unico repubblicano) nel 1906, Woodrow Wilson nel 1919 e Jimmy Carter che lo ottenne nel 2002, a 22 anni dalla fine del suo mandato alla Casa Bianca. Obama ha battuto invece ogni record di rapidità nell'ottenere il premio a 10 mesi dall'insediamento.

(9 ottobre 2009)

 

 

 

 

Le reazioni Molti i commenti all'insegna della speranza anche dal Medio Oriente

Il plauso di Gorbaciov: "In questi tempi così difficili servono persone come lui"

Nobel a Obama, l'Iran: "Non siamo delusi

ma ora metta fine alle ingiustizie"

I Taliban contestano: "Non ha fatto nulla per la pace in Afghanistan"

Nobel a Obama, l'Iran: "Non siamo delusi ma ora metta fine alle ingiustizie"

Mikhail Gorbaciov

Entusiasmo, sorpresa, speranza, critiche. Il Nobel per la pace assegnato a Oslo al presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha sollevato reazioni contrastanti nel mondo. Molti dicono di attendere il leader americano alla prova dei fatti dopo nove mesi di importanti gesti simbolici alla guida della maggiore potenza del mondo.

Iran. Ora che ha vinto il Nobel per la pace, Barack Obama deve subito cominciare a lavorare per "porre fine alle ingiustizie nel mondo". E' il primo commento iraniano alla notizia del Nobel al presidente americano. La dichiarazione è di Ali Akabr Javanfekr, consigliere del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. "Speriamo che questo gli dia l'incentivo a percorrere il cammino che porti giustizia all'ordine mondiale - ha detto Ali Akabr Javanfekr - non siamo delusi e speriamo che ricevendo questo premio egli cominci ad adottare iniziative pratiche per eliminare le ingiustizie dal mondo".

Afghanistan. Anche la guerriglia afgana dei Taliban ha rilasciato un commento, contestando fortemente la scelta del Nobel a Obama. Secondo il portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahidil, presidente Usa "non ha fatto neanche un passo in direzione della pace in Afghanistan". Per gli insorti "è assurdo dare un premio a un uomo che ha mandato altri 21 mila soldati in Afghanistan: avrebbe dovuto vincere il premio della violenza per aver dato il via ad una escalation e per l'uccisione dei civili". Il presidente afgano Hamid Karzai ha invece definito Barack Obama la "persona giusta" per il Nobel per la pace.

Israele. Nel segno delle relative, diverse aspettative sono anche le prime reazioni giunte da Israele e dallo Stato palestinese. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha detto che il suo Paese "sostiene in pieno la iniziativa di pace di Obama" e si augura che essa giunga a buon termine "anche alla luce del riconoscimento appena conferitogli". "Ci sono pochi leader che sono riusciti a cambiare l'atmosfera nel mondo in così poco tempo", ha detto il presidente israeliano Shimon Peres. "Sotto la sua leadership, Obama ha iniziato a fare della pace una realtà e ne ha fatto un punto chiave dell'agenda, che va realizzato", ha proseguito Peres che ha ricevuto il riconoscimento nel 1994, insieme all'allora premier israeliano Yitzhak Rabin e al leader palestinese Yasser Arafat.

Autorità palestinese. L'Autorità nazionale palestinese si congratula con Barack Obama per il Nobel per la pace: "Io spero che questo dia al presidente Obama una motivazione aggiuntiva per lavorare ancora più duramente per la pace nella nostra regione - ha commentato un portavoce dell'Anp, Ghassan Khatib - . Questo premio gli dà una responsabilità ulteriore per lavorare per la pace nel mondo".

Russia. Chi plaude senza riserve alla scelta del comitato norvegese è l'ultimo presidente dell'Urss, Mikhail Gorbaciov, Nobel per la pace nel 1990. "Sono contento - ha detto Gorbaciov - . Quello che Obama ha fatto finora nella sua presidenza è stato quello di infondere speranza. In questi nostri tempi difficili bisogna sostenere le persone di grande risolutezza, di volontà politica, che hanno una visione dei problemi e sono capaci di assumere responsabilità".

Unione europea. Il presidente della commissione

Europea José Manuel Durao Barroso si è congratulato con il presidente statunitense, sottolineando come il riconoscimento sia legato "all'impegno di Obama per i valori della pace e del progresso dell'umanità". "L'assegnazione del premio al presidente Obama, leader della più significativa potenza militare del mondo, all'inizio del suo mandato, è una riflessione sulle speranze che ha acceso in tutto il mondo con la sua visione del mondo senza armi nucleari", ha osservato Barroso, aggiungendo: "E' anche un riconoscimento delle aspettative create ovunque dalla determinazione di Obama a lavorare a stretto contatto con i partner degli Stati Uniti per dare delle risposte globali alle sfide globali che abbiamo davanti oggi", ha concluso.

Polonia. Perplesso, al contrario, l'ex presidente polacco Lech Walesa, anche lui Nobel per la pace nel 1983: "Obama? Troppo presto! Non ha avuto tempo di fare alcunchè - ha detto Walesa - . Per il momento ha solo fatto delle proposte. A volte il comitato dà il suo premio per incoraggiare un'azione responsabile. Allora diamogli una chance, a Obama".

Francia. Il presidente francese Nicolas Sarkozy, dal canto suo, ha espresso la sua "grandissima gioia" in un messaggio indirizzato a Barack Obama. Secondo Sarkozy, il Premio Nobel ha voluto premiare il presidente americano per "la sua visione in favore della tolleranza e del dialogo tra gli stati, le culture e le civiltà".

Sudafrica. "Un giovane Mandela che porta speranza nel mondo". Così Desmond Tutu, l'arcivescovo sudafricano protagonista della lotta contro l'apartheid e a sua volta insignito del premio Nobel per la pace nel 1984, saluta il premio al presidente di origine africana. "Una scelta piena di immaginazione, sorprendente e magnifica".

Italia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente degli Stati Uniti un messaggio: "Le mie più calorose congratulazioni per il Premio Nobel per la pace che lei ha meritato per la sua visione innovativa e lungimirante dei problemi della pace e della cooperazione internazionale". E il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha detto che "in consiglio dei ministri abbiamo tributato un applauso ad Obama alla notizia del conferimento del nobel per la pace. E' un investimento per il futuro. Ora Obama sarà tenuto ad un comportamento ecumenico nei confronti di tutti". Il Nobel a Obama, secondo il responsabile esteri del Pd, Piero Fassino, è un "messaggio di speranza e un sostegno forte a un presidente che sin dal discorso d'investitura" ha fatto "della pace, della cooperazione e del dialogo i tratti salienti" della nuova America". Chi si dice sorpreso è Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc: "Non ho ancora capito che cosa ha fatto Obama" per meritare il premio. "Speriamo - aggiunge Casini - che faccia in futuro tutte le cose splendide che il Nobel auspica".

(9 ottobre 2009

 

 

 

E' il terzo esponente democratico Usa a ottenere il premio, il diciannovesimo nordamericano

Obama sulla scia di Carter e Gore

Obama sulla scia di Carter e Gore

Questi i vincitori dei premi Nobel per la Pace negli ultimi anni:

- 1991: Aung San Suu Kii (Myanmar)

- 1992: Rigoberta Menchu (Guatemala)

- 1993: Nelson Mandela e Frederik de Klerk (Sudafrica)

- 1994: Yitzhak Rabin (Israele) e Yasser Arafat (Olp) - - 1995: Movimento antinucleare Pugwash (fondato in Canada) e Joseph Rotblat (Gran Bretagna).

- 1996: Carlos Belo e Josè Ramos Horta (Timor Est).

- 1997: Campagna internazionale per l'abolizione delle mine antipersona e la sua coordinatrice, Jody Williams (Stati Uniti).

- 1998: John Hume e David Trimble (Ulster-Gran Bretagna).

- 1999: Medici senza Frontiere (Msf) (fondato in Francia) - 2000: Kim Dae-Jung (Corea del Sud)

- 2001: Organizzazioni delle Nazioni Unite (Onu) ed il suo segretario generale, Kofi Annan (Ghana).

- 2002: Jimmy Carter (Stati Uniti)

- 2003: Shirin Ebadi (Iran)

- 2004: Wangari Maathai (Kenya)

- 2005: Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea, Onu) e il suo direttore, Mohammed el-Baradei (Egitto).

- 2006: Muhammad Yunus e la sua banca specializzata in microcredito Grameen Bank (Bangladesh).

- 2007: Al Gore e il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell'Onu.

- 2008: Martti Ahtisaari, ex presidente della Repubblica finlandese ed ex inviato dell'Onu per il Kosovo per i suoi sforzi di mediazione.

Gli altri Nobel americani Prima di Barack Obama hanno ottenuto il Nobel per la pace altri 18 americani. Tra loro anche il molto controverso Henry Kissinger. Questi i predecessori: 2007: Al Gore; 2002: Jimmy Carter; 1997: Jody Williams, Campagna per il bando dele mine antiuomo; 1986: Elie Wiesel; 1973: Henry A. Kissinger e Le Duc Tho (Vietnam); 1970: Norman E. Borlaug; 1964: Martin Luther King; 1962: Linus Carl Pauling; 1953: George Catlett Marshall; 1950: Ralph Bunche; 1946: John Raleigh Mott and Emily Greene Balch; 1945: Cordell Hull; 1931: Jane Addams and Nicholas Murray Butler; 1929: Frank Billings Kellogg; 1925: Charles Gates Dawes con Austen Chamberlain (GB); 1919: Thomas Woodrow Wilson; 1912: Elihu Root; 1906: Theodore Roosevelt.

(9 ottobre 2009

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-10-09

Nobel per la Pace a Barack Obama

Il presidente americano Barack Obama ha vinto il premio Nobel per la Pace per i suoi "sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli".

Lo annuncia una nota del comitato norvegese per il nobel.

La notizia è arrivata a sorpresa questa mattina quando il presidente del comitato norvegese ha letto la scelta fatta tra oltre 200 candidati. Lo stesso conduttore della Cnn non ha nascosto la sorpresa, spiegando di aver sentito il nome di Barack Obama nella motivazione letta in norvegese ma di preferire di aspettare la traduzione in inglese.

"Il Comitato ha dato grande importanza all'impostazione di Barack Obama ed ai suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari", ha detto il presidente del Comitato per il Nobel, Thorbjoern Jagland.

Il premio verrà consegnato ufficialmente il 10 dicembre a Oslo, nell'anniversario della morte del fondatore, l'industriale e filantropo svedese Alfred Nobel. Il riconoscimento consiste in una medaglia, un diploma ed un assegno da 10 milioni di kronor (circa un milione di euro).

09 ottobre 2009

 

 

 

 

Obama, il profeta della speranza

Il vincitore del Nobel per la pace 2009 Barack Obama è presidente degli Stati Uniti dal novembre del 2008, dopo una clamorosa vittoria contro lo sfidante repubblicano, John McCain. Obama è divenuto così il primo presidente afroamericano nella storia degli States.

La speranza e l'idealismo unificatore sono i grandi temi che hanno richiamato grandi folle ad ogni sua apparizione pubblica, evocando paragoni con Martin Luther King e John F. Kennedy. L'atmosfera intensa dei comizi di Obama, che spinge qualcuno ad ascoltare a mani giunte le sue parole, non è dovuta solo alla sua indubbia abilità oratoria, ma anche al contenuto del suo messaggio.

La promessa di "cambiare" le cose a Washington è per Obama solo il primo passo verso il progetto ben più audace ed ambizioso di "cambiare l'America e poi il resto del mondo".

A porlo sulla mappa politica degli Stati Uniti e nel cuore della gente fu uno straordinario discorso alla Convention Democratica del 2004, intitolato "L'Audacia della Speranza", dove l'idealismo di stampo kennedyano era esaltato da una oratoria alla King.

Nato il 4 agosto 1961 a Honolulu (Hawaii) da un padre di colore (giunto negli Usa dal Kenya con una borsa di studio) e da una madre bianca (nata in Kansas e poi trasferita nelle Hawaii con i genitori) Barack Hussein Obama ha avuto una infanzia instabile: a due anni ha perso la figura del padre (andato via da casa per studiare ad Harvard), a sei anni è finito in Indonesia (col nuovo marito della madre), a dieci anni è tornato da solo nelle Hawaii per vivere con i nonni materni.

È molto bravo a scuola: entra alla Columbia University a New York, lavora come assistente sociale a Chicago, viene accettato alla prestigiosa Harvard Law School. Rifiuta le offerte d'impiego delle corporation di New York per tornare a Chicago per inseguire una missione sociale e anche l'amore: qui vive infatti Michelle Robinson, la ragazza che dopo un paio di anni diventerà sua moglie e la madre delle loro due bambine, Malia e Natasha. A Chicago svolge opera di assistenza legale per i poveri ed insegna legge. Ma i suoi obiettivi sono più ambiziosi.

Nel 1996 viene eletto al Senato dell'Illinois. Nel 2000 si candida al Congresso Usa come deputato ma viene battuto. Nel 2004 ci riprova, stavolta per il Senato Usa, e vince alla grande diventando il quinto senatore nero nella storia del Congresso americano.

Nel 2007 alza il tiro candidandosi alla Casa Bianca: l'annuncio ufficiale arriva il 10 febbraio dalla stessa piazza davanti al Campidoglio di Springfield (Illinois) dove Abramo Lincoln quasi 150 anni prima aveva pronunciato uno storico discorso sulla necessità di restare uniti. Un simbolismo perfetto.

Il 4 novembre del 2008 la trionfale vittoria che lo porta alla Casa Bianca, da dove, in pochi mesi, rilancia il dialogo con il mondo musulmano, affronta il delicato tema dei rapporti con l'Iran, avvia una intensa campagna contro la proliferazione nucleare, solo per citare i principali temi della sua azione in ambito internazionale.

09 ottobre 2009

 

 

 

 

Ecco la motivazione del Nobel

Il Comitato per il Nobel ha deciso di assegnare il premio per la pace a Barack Obama per i suoi "sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli", si legge nella motivazione pubblicato sul sito web del Comitato. Il Comitato "ha dato grande importanza all'impostazione di Obama ed ai suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari.

Obama da presidente ha creato un nuovo clima nelle relazioni internazionali. La diplomazia multilaterale ha riguadagnato centralità, evidenziando il ruolo che le Nazioni Unite ed altre istituzioni internazionali possono svolgere. Il dialogo ed i negoziati sono preferiti come strumenti per risolvere i conflitti, anche quelli più complessi. L'immagine di un mondo libero dalle armi nucleari ha fortemente stimolato il disarmo ed i negoziati sul controllo degli armamenti.

Grazie all'iniziativa di Obama - prosegue il testo della motivazione - gli Usa hanno un ruolo più costruttivo nella sfida ai cambiamenti climatici con cui il mondo si sta confrontando. Democrazia e diritti umani devo essere rafforzati. Solo raramente una persona come Obama ha catturato l'attenzione del mondo e dato al suo popolo la speranza di un futuro migliore.

La sua diplomazia si fonda sul concetto che coloro che sono alla guida del mondo devono svolgere il proprio ruolo sulla base di valori e atteggiamenti che sono condivisi dalla maggioranza della popolazione mondiale.

Per 108 anni - si conclude la motivazione - il Comitato ha cercato di stimolare proprio quella politica internazionale e di quegli atteggiamenti di cui Obama è il portavoce a livello mondiale. Il Comitato condivide l'appello di Obama: "È giunto il momento per tutti noi di assumerci la nostra parte di responsabilità per una risposta globale alle sfide globali".

09 ottobre 2009

 

 

 

Da Roosevelt ad Al Gore, i Nobel per la pace

Era già accaduto a Roosevelt, nel 1906, che vinse il premio Nobel per la Pace, nel mezzo del suo secondo mandato. È accaduto di nuovo a Jimmy Carter, nel 2002, quando però ormai da tempo non era più in carica. Ma non era accaduto che un presidente degli Stati Uniti vincesse il premio Nobel per la Pace a così pochi mesi dall'investitura popolare.

Con questo riconoscimento ufficiale Barack Obama entra nell'olimpo mondiale degli uomini e delle donne che si sono battuti per la pace. Spesso figure all'opposizione, personaggi della società civile. Più raramente sono stati uomini di stato a ricevere il massimo riconoscimento del loro impegno per la pace. È accaduto a Yitzhak Rabin e Shimon Peres, che nel 1994 divisero il premo Nobel con Yasser Arafat. A Gorbaciov, nel 1990, mentre era presidente Unione sovietica. Accadde anche al numero due di Clinton Al Gore, nel 2007.

Ecco a chi sono andati i Premi Nobel negli ultimi anni, dal 1991 ad oggi.

1991 Aung San Suu Kii (Myanmar)

1992 Rigoberta Menchu (Guatemala)

1993 Nelson Mandela e Frederik de Klerk (Sudafrica)

1994 Yitzhak Rabin e Shimon Peres(Israele) e Yasser Arafat (Olp)

1995 Movimento antinucleare Pugwash (fondato in Canada) e Joseph Rotblat (Gran Bretagna)

1996 Carlos Belo e Josè Ramos Horta (Timor Est)

1997 Campagna internazionale per l'abolizione delle mine antipersona e la sua coordinatrice, Jody Williams (Stati Uniti)

1998 John Hume e David Trimble (Ulster-Gran Bretagna)

1999 Medici senza Frontiere (Msf) (fondato in Francia)

2000 Kim Dae-Jung (Corea del Sud)

2001 Organizzazioni delle Nazioni Unite (Onu) ed il suo segretario generale, Kofi Annan (Ghana)

2002 Jimmy Carter (Stati Uniti)

2003 Shirin Ebadi (Iran)

2004 Wangari Maathai (Kenya)

2005 Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea, Onu) e il suo direttore, Mohammed el-Baradei (Egitto)

2006 Muhammad Yunus e la sua banca specializzata in microcredito Grameen Bank (Bangladesh).

2007 Al Gore e il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell'Onu.

2008 Martti Ahtisaari, ex presidente della Repubblica finlandese ed ex inviato dell'Onu per il Kosovo per i suoi sforzi di

mediazione.

09 ottobre 2009

 

 

 

 

Berlusconi: Applausi, ora dovrà essere ecumenico

"Abbiamo appreso durante il Consiglio dei ministri del premio Nobel per la Pace a Barack Obama e gli abbiamo tributato un applauso convinto". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa al termine del Cdm.

Berlusconi ha sottolineato come positivo il fatto che il Nobel sia andato a un presidente osservando che "ora sarà tenuto a un comportamento ecumenico nei confronti di tutti".

09 ottobre 2009

 

 

 

 

Berlusconi: Vado avanti, la Consulta è di sinistra. E anche Napolitano

Non si placa la furia polemica di Berlusconi che ritorna all'attacco dei giudici della Consulta - "di sinistra" - e del Colle, di sinistra anche questo, Napolitanio "non se la prenda", ma le cose stanno così. E' solo un apparente ramoscello d'ulivo quello che porge Berlusconi, intervistato dal Tg5 questa mattina. Il premier ha parlato di una "possibile leale dialettica tra Quirinale e governo". Ma di lì a qualche ora è ripartito lancia in resta, contro i giudici che vogliono sovvertire l'esito elettorale e sono immancabilmente di sinistra. Quanto a lui, povero Silvio, si definisce

"in assoluto il maggior perseguitato di tutta la storia" dai giudici. E in conferenza stampa al termine del Consigli dei ministri, si compiace di aver avuto i mezzi "per affrontare" centinaia di processi. Una disponibilità economica - dice scivolando in un lapsus - "che mi ha permesso di spendere 200 milioni di euro per pagare i consulenti e i giudici". Subito,

di fronte al brusio in sala, il ministro Renato Brunetta è stato costretto a precisare "per gli avvocati!". Berlusconi sorride e ribatte: "Certo, gli avvocati".

La giornata era cominciata su toni apparentemente più soft, dopo le accuse rivolte a Napolitano subito dopo la bocciatura del Lodo Alfano. "Non credo ci siano cose nuove ma bisogna sgomberare il campo da troppe ipocrisie". "In Italia c'e una dialettica insita nei ruoli diversi che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio. E non credo che questa dialettica venga modificata da una sentenza politica della Corte Costituzionale". Tuttavia: "È anche chiaro a tutti che non c'è nessuno che in Italia si possa considerare super partes".

Ce n'è per tutti e naturalmente per la Consulta: "Sicuramente non è la Consulta super partes, con i suoi ultimi 5 giudici di sinistra nominati dagli ultimi tre presidenti della Repubblica di sinistra". E anche su Napolitano ma con toni ben diversi da quelli usati il giorno prima: "Napolitano? È stato un protagonista della sinistra e nulla può cambiare la sua storia. E credo di non dire nulla fuori di ragione - prosegue Berlusconi - se mi permetto di ricordare che questa è la situazione".

La lunga giornata di tensione istituzionale tra Berlusconi e Napolitano ieri si era chiusa con vertice tra le tre più alte cariche dello stato che invitano il presidente del consiglio ad osservare più rispetto al dettato della Costituzione.

Più semplice portare su questa posizione Fini, che già in mattinata si era espresso a difesa di Napolitano. Più difficile far convergere Schifani, berlusconiano di ferro, su queste posizioni.

"I presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, Renato Schifani e Gianfranco Fini - si afferma in una nota congiunta, diffusa dopo l'incontro di circa un'ora che si è svolto al Quirinale - hanno dato atto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del suo rigoroso rispetto delle prerogative che la Costituzione gli riconosce; hanno espresso l'auspicio che tutti gli organismi istituzionali e di garanzia agiscano, in aderenza al dettato costituzionale e alla volontà del corpo elettorale, per determinare un clima di leale e reciproca collaborazione nell'interesse esclusivo della Nazione".

Ma lo "strappo" di Berlusconi è ancora difficile da ricucire. Gli attacchi diretti al Capo dello Stato, iniziati mercoledì sera dopo la bocciatura del Lodo Alfano, sono proseguiti a Porta a Porta ("Il Capo dello Stato aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra".) Ma Berlusconi ha continuato anche giovedì mattina al giornale Radio Rai: "Napolitano è stato eletto da una maggioranza che non è più tale nel paese". Dicendo, riguardo ai processi che ora lo attendono: "Sono una "farsa", metterò in "ridicolo i miei accusatori", anche in tv e sui giornali".

Il presidente della Camera Fini aveva provato a farlo ragionare: "L'incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non può fare venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il capo dello Stato".

"Giudici di sinistra? E che devono essere di destra, o celestiali?", è sobbalzato il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: "La Corte Costituzionale ha svolto il suo ruolo. La sentenza sul lodo Alfano va rispettata. Dire che i giudici politicizzano le questioni al loro esame è un ritornello". Ma ciò che preoccupa di più il numero due del Csm è l'intenzione proclamata dal premier di procedere spianati sulle riforme della giustizia. "C'è bisogno di rasserenare il clima e di proposte di riforma che non siano né dispettose né minatorie", avverte Mancino, che prova a bloccare sul nascere l'assalto.

Questo esecutivo, aveva detto in mattinata Berlusconi, "si sente assolutamente necessario alla democrazia, alla libertà e al benessere del Paese". Poi promette battaglia: "Vedrete di che pasta sono fatto". Prova persino a ostentare una serenità che nei fatti sembra totalmente smarrita: "Vado avanti tranquillamente e serenamente, possibilmente con più grinta". I processi? Come la manifestazione per la libertà di stampa. Anche quelli: una "farsa", replica Berlusconi che chiama il popolo italiano a giudicarlo e promette di difendersi non solo in tribunale ma sulle televisioni, alla radio, sui giornali. Come per altro ha già iniziato a fare. I processi - dice - li illustrerà lui agli italiani esponendo al "ridicolo" gli accusatori.

09 ottobre 2009

il SOLE 24 ORE

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2009-10-09

La Casa Bianca: "Oslo batte Copenhagen"

9 Ottobre 2009

Il Nobel per la Pace 2009

SONDAGGIO

Sei d'accordo?

COMMENTO

Premiata la sua "energia positiva"

di Mario Platero

LE PAROLE CHIAVE DELLA PACE

Il discorso di Obama all'Università del Cairo

Le reazioni internazionali

PHOTOGALLERY

La notizia su tutti i siti internazionali

La biografia

L'album di famiglia

Il primo discorso di Obama dopo la sua elezione alla presidenza Usa

Lo speciale del Sole online sulle elezioni americane 2008

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I Nobel per la Pace dal 1901 ad oggi

"Dai nostri archivi"

Medio Oriente: martedì Nethanyau e Abbas da Obama

G-8 sul clima, alla prova l'effetto Obama

Obama incontra gli americani sul web: presto il piano di aiuti per l'auto

Obama: i messaggi settimanali ora sono anche su YouTube

Benedetto XVI: "Diritti umani al primo posto"

Questa la battuta di Rahm Emanuel, capo dello staff di Obama. La prima reazione del presidente: "Sono sorpreso e onorato"

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato insignito del Nobel per la Pace "per i suoi sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli".

Il presidente del comitato per il Nobel norvegese, Thorbjoern Jagland, ha detto che forse ad alcuni l'assegnazione al neopresidente americano può essere considerata prematura, ma che per statuto il premio va assegnato a chi ha fatto il massimo per la pace nell'anno precedente.

"Solo assai raramente qualcuno è riuscito come Obama a catturare l'attenzione del mondo e a dare una speranza per un futuro migliore", si legge nella motivazione diffusa dal Comitato, che spiega come la diplomazia del Presidente statunitense sia "basata sul concetto che coloro che guidano il mondo debbano farlo sulla base di valori e atteggiamenti condivisi dalla maggioranza della popolazione".

Il Comitato ha concluso sottolineando la speciale importanza del progetto e dell'impegno della Casa Bianca per un mondo senza armi nucleari: "Come Presidente, Obama ha creato un clima nuovo nella politica internazionale: la diplomazia multilaterale ha riguadagnato una posizione centrale, con un'enfasi sul ruolo che le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali possono svolgere".

Il premio verrà consegnato ufficialmente il 10 dicembre a Oslo, nell'anniversario della morte del fondatore, l'industriale e filantropo svedese Alfred Nobel. Il riconoscimento consiste in una medaglia, un diploma ed un assegno da 10 milioni di kronor (circa un milione di euro).

Prime reazioni dalla Casa Bianca: Wow!

Robert Gibbs, il portavoce presidenziale, ha risposto ai media che lo invitavano a un commento, inviando una mail contenente solo la esclamazione di sorpresa (WOW!) scritta a lettere maiuscole e con il punto esclamativo.

"Oslo batte Copenaghen"

Il capo di staff della Casa Bianca Rahm Emanuel ha reagito con la battuta "Oslo batte Copenaghen" alla notizia del conferimento dell'onoreficenza al presidente.

La scorsa settimana Obama si era recato a Copenaghen per perorare la causa della assegnazione dei Giochi Olimpici del 2016 a Chicago, ma la spedizione si era conclusa con un fallimento.

Rahm Emanuel ha anche aggiunto che nessuno immaginava che Obama potesse ricevere il prestigioso riconoscimento.

Obama: "Sono onorato"

Il presidente degli Stati si è detto "onorato" per essere stato insignito del Premio Nobel per la Pace, una notizia ricevuta da Gibbs che lo ha svegliato per informarlo.

 

9 Ottobre 2009

 

 

 

 

 

Premiata la sua "energia positiva"

dal corrispondente Mario Platero

9 ttobre 2009

"Dai nostri archivi"

Obama: Teheran viola i trattati, partano le ispezioni dell'Onu

Obama: Silvio, amico mio

Obama in Germania: "Bisogna evitare la corsa agli armamenti in Medio Oriente"

Usa, prove di "G-2" con la Cinae cooperazione con Mosca

Obama: l'America ce la farà.Meno soldi ad armi, no tagli sanità

NEW YORK - Dopo le difficoltà una buona, ottima notizia per Barack Obama: il premio Nobel per la pace, diciamolo, a sorpresa e inatteso persino alla Casa Bianca, riporta il Presidente americano al centro dell'attenzione con una forte energia positiva. Quell'energia positiva che ha sempre caratterizzato l'immagine e il messaggio di Obama e che con la Presidenza è stata poi tradotta in azione.

In effetti le motivazioni del premio sono reali: la devizione dall'unilateralismo verso il multilateralismo, il recupero forte del ruolo dell'Onu, l'avvio, solenne, proprio al consiglio di Sicurezza, tre settimane fa di un processo per avere un mondo senza armi nucleari, l'incontro, sempre all'Onu, con Benjamin Nethanyau e Abu Mazen e l'avvio di una nuova fase del processo di pace in Medio Oriente. La mano tesa all'Iran, nonostante le mille provocazioni di Ahmedinejad.

Mano tesa criticata in casa, ma che ha già portato ai risultati incoraggianti del vertice di Ginevra di una settimana fa: forse Theran darà davvero il suo uranio a Russia e Francia perché lo arricchiscano per uso civile, senza che porti più rischi di utilizzi militari.

Tutto vero, ma anche tutto da fare, questo premio Nobel rischia di essere un premio alle intenzioni, una cambiale in bianco visto che i processi sono appena avviati. Ma è anche un potente "endorsment". Prima di lui solo un altro presidente americano ha avuto il Nobel per la pace quando era alla Casa Bianca, Teddy Roosevelt nel 1906. Il messaggio è dunque unico. Prendiamolo come un appoggio benvenuto per aumentare la forza e la credibilità di questo giovane Presidente quando la traduzione dell'idealismo in pratica incontrerà gli inevitabili scogli.

9 ttobre 2009

 

 

 

 

 

Trichet: la pace è "un valore formidabile nella situazione attuale"

9 ottobre 2009

"Dai nostri archivi"

Nobel per la Letteratura a Herta Mueller

Nobel per la chimica a Ramakrishnan, Steitz e Yonath

Fisica: il Nobel a Kao, Boyle e Smith per le fibre ottiche

Niente "terrorismo" per il saggio Barack

Per la Pace premiato ElBaradeidirettore dell'Aiea

La notizia del conferimento del Nobel a Obama ha fatto subito il giro del mondo e provocato le più disparate reazioni. Tra le prime, è arrivata quella iraniana: "Ora che ha vinto il Nobel per la pace, Barack Obama deve subito cominciare a lavorare per porre fine alle ingiustizie nel mondo". Così un consigliere del presidente Mahmud Ahmadinejad ha commentato l'assegnazione del prestigioso premio al presidente statunitense. "Noi non siamo contrari e speriamo che ricevendo questo premio, cominci a intraprendere dei provvedimenti concreti in modo da porre fine all'ingiustizia nel mondo", ha aggiunto il funzionario iraniano.

Altri commenti sono arrivati anche da altri paesi del Medio Oriente, dove il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, in una dichiarazione alla radio militare, ha dichiarato che il suo Paese "sostiene in pieno la iniziativa di pace di Obama" e si augura che essa giunga a buon termine "anche alla luce del riconoscimento appena conferitogli". Il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha affermato: "Speriamo che Obama sarà in grado di raggiungere la pace in Medio Oriente, di riportare Israele ai suoi confini del 1967 e di far sì che venga edificato uno Stato palestinese con Gerusalemme per capitale".

Apprezzamento anche da parte del presidente afghano Hamid Karzai che ha definto Barack Obama la "persona giusta" per questo riconoscimento. Un portavoce dei talebani nel paese ha invece condannato l'attribuzione del premio Nobel per la pace al presidente degli Stati Uniti che deve decidere tra poco il dispiegamento o meno di rinforzi militari per combattere i fondamentalisti islamici. "Non abbiamo percepito alcun cambiamento di strategia per la pace, non ha fatto nulla per la pace in Afghanistan, non ha deciso alcun provvedimento per questo o per rendere il Paese più stabile", ha dichiarato Zabihullah Mujahid. Poi ha aggiunto "Condanniamo l'attribuzione del Nobel per la pace a Obama".

Reazioni anche dall'Europa dove il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso ha definito il premio Nobel per la pace a Barack Obama un "incoraggiamento ad impegnarsi per tutti coloro che possono contribuire a raggiungere un mondo più sicuro". L'assegnazione di questo premio al presidente Usa, "leader della più significativa potenza militare del mondo all'inizio del suo mandato - ha sottolineato il presidente della Commissione Ue - riflette le speranze che ha suscitato ovunque con la sua visione di un mondo senza armi nucleari".

Un commento alla notizia è arrivato anche dal numero uno della Bce, Jean-Claude Trichet, al termine di una lezione all'università Ca' Foscari di Venezia, ha definito la pace "un valore formidabile nella situazione attuale".

Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha accolto con "grande gioia" l'attribuzione del Nobel per la Pace al presidente Usa Barack Obama e si è detto convinto che questo riconoscimento rafforzerà la determinazione del leader statunitense ad "agire per giustizia, per la pace e per preservare i grandi equilibri del nostro pianeta". In una lettera inviata allo stesso Obama, Sarkozy garantisce inoltre il pieno sostegno della Francia all'attuale amministrazione Usa. Il capo dell'Eliseo rende anche omaggio all"'impegno determinato" di Barack Obama nel campo dei diritti dell'uomo, della giustizia e per l'affermazione della pace nel mondo. L'attribuzione del Nobel, continua Sarkozy nella missiva, premia inoltre "la sua visione a favore della tolleranza e del dialogo tra gli Stati, le culture e le civiltà" e "consacra infine il ritorno dell'America nel cuore di tutti i popoli del mondo".

9 ottobre 2009

 

 

 

 

I Nobel per la Pace dal 1901 ad oggi

commenti - | condividi su 9 ottobre 2009

 

* 2009 - Barack Obama

* 2008 - Martti Ahtisaari

* 2007 - Intergovernmental Panel on Climate Change, Al Gore

* 2006 - Muhammad Yunus, Grameen Bank

* 2005 - International Atomic Energy Agency, Mohamed ElBaradei

* 2004 - Wangari Maathai

* 2003 - Shirin Ebadi

* 2002 - Jimmy Carter

* 2001 - United Nations, Kofi Annan

* 2000 - Kim Dae-jung

* 1999 - Médecins Sans Frontières

* 1998 - John Hume, David Trimble

* 1997 - International Campaign to Ban Landmines, Jody Williams

* 1996 - Carlos Filipe Ximenes Belo, José Ramos-Horta

* 1995 - Joseph Rotblat, Pugwash Conferences on Science and World Affairs

* 1994 - Yasser Arafat, Shimon Peres, Yitzhak Rabin

* 1993 - Nelson Mandela, F.W. de Klerk

* 1992 - Rigoberta Menchú Tum

* 1991 - Aung San Suu Kyi

* 1990 - Mikhail Gorbaciov

* 1989 - Il 14mo Dalai Lama

* 1988 - United Nations Peacekeeping Forces

* 1987 - Oscar Arias Sánchez

* 1986 - Elie Wiesel

* 1985 - International Physicians for the Prevention of Nuclear War

* 1984 - Desmond Tutu

* 1983 - Lech Walesa

* 1982 - Alva Myrdal, Alfonso García Robles

* 1981 - Alto Commissariato Onu per i rifugiati

* 1980 - Adolfo Pérez Esquivel

* 1979 - Madre Teresa di Calcutta

* 1978 - Anwar al-Sadat, Menachem Begin

* 1977 - Amnesty International

* 1976 - Betty Williams, Mairead Corrigan

* 1975 - Andrei Sakharov

* 1974 - Seán MacBride, Eisaku Sato

* 1973 - Henry Kissinger, Le Duc Tho

* 1972 - -

* 1971 - Willy Brandt

* 1970 - Norman Borlaug

* 1969 - International Labour Organization

* 1968 - René Cassin

* 1967 - -

* 1966 - -

* 1965 - Fondo per i bambini delle Nazioni Unite

* 1964 - Martin Luther King Jr.

* 1963 - International Committee of the Red Cross, League of Red Cross Societies

* 1962 - Linus Pauling

* 1961 - Dag Hammarskjöld

* 1960 - Albert Lutuli

* 1959 - Philip Noel-Baker

* 1958 - Georges Pire

* 1957 - Lester Bowles Pearson

* 1956 - -

* 1955 - -

* 1954 - Alto Commissariato Onu per i rifugiati

* 1953 - George C. Marshall

* 1952 - Albert Schweitzer

* 1951 - Léon Jouhaux

* 1950 - Ralph Bunche

* 1949 - Lord Boyd Orr

* 1948 - -

* 1947 - Friends Service Council, American Friends Service Committee

* 1946 - Emily Greene Balch, John R. Mott

* 1945 - Cordell Hull

* 1944 - International Committee of the Red Cross

* 1943 - -

* 1942 - -

* 1941 - -

* 1940 - -

* 1939 - -

* 1938 - Ufficio Internazionale Nansen per i Rifugiati

* 1937 - Robert Cecil

* 1936 - Carlos Saavedra Lamas

* 1935 - Carl von Ossietzky

* 1934 - Arthur Henderson

* 1933 - Sir Norman Angell

* 1932 - -

* 1931 - Jane Addams, Nicholas Murray Butler

* 1930 - Nathan Söderblom

* 1929 - Frank B. Kellogg

* 1928 - -

* 1927 - Ferdinand Buisson, Ludwig Quidde

* 1926 - Aristide Briand, Gustav Stresemann

* 1925 - Sir Austen Chamberlain, Charles G. Dawes

* 1924 - -

* 1923 - -

* 1922 - Fridtjof Nansen

* 1921 - Hjalmar Branting, Christian Lange

* 1920 - Léon Bourgeois

* 1919 - Woodrow Wilson

* 1918 - -

* 1917 - Comitato Internazionale della Croce Rossa

* 1916 - -

* 1915 - -

* 1914 - -

* 1913 - Henri La Fontaine

* 1912 - Elihu Root

* 1911 - Tobias Asser, Alfred Fried

* 1910 - Permanent International Peace Bureau

* 1909 - Auguste Beernaert, Paul Henri d'Estournelles de Constant

* 1908 - Klas Pontus Arnoldson, Fredrik Bajer

* 1907 - Ernesto Teodoro Moneta, Louis Renault

* 1906 - Theodore Roosevelt

* 1905 - Bertha von Suttner

* 1904 - Institute of International Law

* 1903 - Randal Cremer

* 1902 - Élie Ducommun, Albert Gobat

* 1901 - Henry Dunant, Frédéric Passy

9 ottobre 2009

 

 

 

 

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